27 Ottobre 2022

Cos’è l’HR Intelligence e come trasformare una pratica intuitiva in una scienza decisionale

HR Intelligence

Per gestire le risorse umane non bastano intuito ed esperienza: gli addetti al personale devono affidarsi a una HR strategy basata sui dati, che doni autorevolezza a una funzione aziendale lungamente bistrattata per la presunta incapacità di incrementare i profitti.

Oggi le principali metriche di settore, opportunamente analizzate da piattaforme di ultima generazione, consentono di sfruttare indicatori rilevanti come quelli dell’Employee experience e di pianificare e promuovere digital workplace sempre più caratterizzati da knowledge management & sharing e dalla social collaboration. Il merito di tutto questo è dell’ HR Intelligence, grazie alla quale i manager più lungimiranti possono prevedere e persino cambiare il futuro.

Indice:

Definizione di HR Intelligence

Unire arte e scienza: ecco il segreto dell’HR Intelligence, che può essere definita come quel processo sistematico e proattivo che, attraverso la raccolta, l’analisi, la comunicazione e l’utilizzo degli dati, consente alle organizzazioni di raggiungere i propri obiettivi.

Insomma, si tratta di un approccio strategico fondato sui fatti, non a caso detto anche evidence-based HR, HR decision science e HR analytics. La componente umana, comunque, resta cruciale perché i numeri non produrrebbero alcun risultato, senza le persone giuste in grado di dar loro valore e significato.

Benefici della HR Intelligence

I vantaggi dell’HR Intelligence vanno ben oltre il contesto delle risorse umane: investire nei people analytics è imperativo per tutte le imprese in cerca di vantaggi competitivi e migliora i risultati aziendali a prescindere dall’area di business. D’altronde è risaputo che aumentare la retention dei talenti, diminuire il tempo e il costo delle assunzioni e potenziare la formazione influenza fortemente produttività e ricavi.

Ma l’HR Intelligence apporta anche benefici che incidono particolarmente sulla divisione risorse umane. Oltre a incrementare i KPI, infatti, quest’ultima può finalmente occupare il posto che le spetta, ponendosi al fianco della dirigenza al pari di classiche strong function come il marketing. La ragione? Superare la pretesa contrapposizione tra persone e metriche e impiegare i dati per avvalorare le proprie decisioni significa affrancarsi dal retaggio di un’immagine di debolezza e affermarsi come partner strategico per ogni risoluzione aziendale

Ancora, non c’è niente di meglio dell’HR Intelligence per affrontare una forza lavoro che ha subito notevoli cambiamenti, con staff che ormai coprono diverse generazioni e continenti, o per migliorare l’Employee Experience, anche grazie a digital workplace sempre più pervasi da strumenti intelligenti.

Scelte basate sui numeri

Non c’è bisogno di scomodare McAfee & Brynjolfsson per capire che le decisioni guidate dall’evidenza sono semplicemente decisioni migliori: è ovvio che in particolare i big data aiutino a rifuggire la fallibilità dell’intuizione.

Il problema è che molte aziende ancora oggi si concentrano sulle metriche di efficienza, quali a esempio il costo per assunzione o la spesa per dipendente, tralasciando le misurazioni di efficacia, come la qualità dei nuovi dipendenti o la loro affinità con la cultura aziendale. Altrettanto trascurati sono gli indicatori dell’impatto, che dimostrano quanto la divisione HR possa incidere su produttività, guadagni e customer satisfaction.

Maggiore efficienza

L’HR intelligence automatizza gli ancora troppo diffusi processi manuali e time-consuming, legati ad esempio all’onboarding dei nuovi assunti o alle procedure di pagamento, lasciando tempo ai manager per più fondamentali attività di pianificazione. Inoltre, riduce l’errore umano nel processare sempre maggiori agglomerati di informazioni, che le aziende faticano a strutturare e trasformare in intelligence. A questo proposito, quelle generate dai più avanzati HRIS possono sembrare poche rispetto ai tanto decantati big data, ma ne condividono il valore grazie alla capacità di combinare più database e forme di analisi, da quelle classiche dei fogli di calcolo alle nuove tecniche di rappresentazione visuale.

Previsione dei risultati

Per lungo tempo le strategie HR si sono rivolte al passato, perlopiù facendo fruttare conoscenze consolidate. Oggi, invece, emerge la necessità di guardare oltre, passando dalle tradizionali analisi descrittive dei dati a più proficui modelli predittivi. Rimanere ancorati alle prime significa infatti limitarsi a raccontare ciò che succede all’organizzazione in un dato momento, senza poter spiegare le cause sottostanti né tantomeno indagare possibili scenari futuri. Proiettandosi in avanti, invece, si possono sfruttare le enormi potenzialità degli HR analytics che, secondo una recente ricerca di Deloitte, sono ben comprese dal 71% degli executive.

Adottare una soluzione SAP per la HR Intelligence

Se i vantaggi dell’HR intelligence sono innegabili, è altrettanto vero che gli analytics in sé non dicono poi molto. A valorizzarli concorrono da un lato i professionisti, deputati a decidere cosa misurare e dall’altro le piattaforme, che devono inglobare tutti i dati utili, correlarli e visualizzarli in maniera automatica e user-friendly.

Ed è proprio questo che assicurano i sistemi SAP, che con la loro impostazione cloud integrano le informazioni HR con quelle di tutti i gestionali aziendali, per superare la logica dei silos, mostrare in modo intuitivo eventuali ricadute finanziarie e favorire il knowledge management & sharing. Il principale scopo degli HRIS, d’altro canto, è supportare l’HR strategy e i relativi processi rendendo più veloce e facile l’accesso e la comprensione dei numeri chiave per tutti gli attori coinvolti.

In aggiunta a queste caratteristiche le piattaforme SAP includono poi diverse funzionalità di modelling: alle descrittive si affiancano le analisi predittive, come gli alberi decisionali focalizzati sul calcolo delle probabilità, e quelle prescrittive, che prospettano scenari alternativi correlati a diverse opzioni di ricavo, analisi dei rischi e modelli di costo.

Ma i plus non finiscono qui: l’infinita libreria di metriche HR riguardanti recruiting, learning, talent management e altri processi rilevanti e la possibilità di unire dati operativi ed esperienziali per andare oltre alla mera misurazione di turnover e produttività e ricercarne i motivi, permettono di uscire dall’impasse delle logiche puramente descrittive e di passare dalla vecchia prospettiva della Guerra dei talenti a una visione più attuale, correlata alla People centricity e all’Employee experience.

Infine, parlando di SAP, è quasi superfluo ricordare che si tratta dei migliori sistemi di workforce automation presenti sul mercato. Ecco perché Allos ha deciso di offrirli, liberandoti da ogni pensiero sulla qualità dei dati trusted per consentirti di concentrarti esclusivamente sul loro impiego e sulle policy da programmare.

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