11 Aprile 2019
I Brand Ambassador migliori per la tua azienda? Le persone che vi lavorano
“I clienti non sono la priorità, il personale viene prima: se ti prenderai cura dei tuoi dipendenti, loro lo faranno con i clienti” Richard Branson #EmployeeExperience #BrandAmbassador #HRinnovation Share on X
Impossibile non convenire con Richard Branson, che coglie appieno la necessità di mettere al centro le persone. Non solo per aumentarne retention e produttività, ma perché i collaboratori soddisfatti sono i primi a migliorare l’immagine aziendale, diventando brand ambassador. Per adottare la sua vision vincente, ti basterà entrare nell’ottica dell’Employee Experience, e adottare i metodi e le tecnologie che ti aiuteranno a mutare le risorse in sostenitori dell’impresa. Il tuo obiettivo sarà dunque aiutare i dipendenti a diventare ambasciatori del brand.
Perché è importante aiutare i dipendenti a diventare brand ambassador
I rapporti personali che i dipendenti intrattengono all’interno delle loro reti, anche attraverso i social, hanno una forza maggiore di qualunque legame il brand possa avere con l’esterno. Ecco perché è utile che i collaboratori si relazionino con prospect, clienti e potenziali nuovi assunti, con un duplice obiettivo di crescita. Diventando dei veri e propri brand ambassador.
Il conseguimento di risultati di marketing
Quando operano a dovere, i brand ambassador incrementano le vendite, fanno lead generation e aumentano l’awareness del marchio.
Il miglioramento dei KPI dell’HR
Esaltando l’immagine dell’azienda come datore di lavoro, i collaboratori possono far impennare i tassi di recruiting e retention.
Un processo che passa dalla gestione dell’Employee Experience
Per fare in modo che i dipendenti brand ambassador comunichino la positività dell’impresa all’esterno è indispensabile:
Promuovere l’engagement
Perché le risorse si sentano coinvolte e valorizzate bisogna attuare politiche olistiche. Incentivando lo sviluppo professionale, fornendo strumenti lavorativi all’avanguardia e rendendo disponibile un digital workplace, ottimizzato sia dal punto di vista fisico che tecnologico.
Misurare il sentiment in modo adeguato
Il monitoraggio del benessere dei dipendenti non è mai stato così centrale. Da un lato, infatti, alcune ricerche mostrano che la loro insoddisfazione è in crescita, perché la trasformazione digitale è vissuta come una minaccia per il posto di lavoro. Dall’altro, nella cosiddetta feedback economy, in cui tutti sono connessi e ognuno può facilmente influenzare ed essere influenzato. Abbiamo bisogno di mezzi sempre più smart per osservare e orientare i comportamenti dei singoli.
I limiti dei metodi di rilevazione tradizionali
Per molto tempo, il sentiment aziendale è stato valutato attraverso i classici questionari che i dipendenti ricevevano dai superiori una o due volte l’anno. In passato non avevamo quindi un terreno molto fertile per la crescita di brand ambassador. Oggi, però, che le logiche di continuous feedback sono la norma, questa tecnica appare superata, in virtù di numerosi punti deboli:
- Specificità – Raccogliere le opinioni personali dei collaboratori li porta a temere eventuali conseguenze negative.
- Generalità – Sottoporre questionari standard con infinite domande sui temi più disparati fa insorgere dubbi sulla loro efficacia e sulla possibilità di conseguire un reale miglioramento delle condizioni di lavoro.
- Periodicità – Le interviste somministrate a intervalli annuali o semestrali non possono individuare e risolvere tempestivamente le problematiche
L’importanza di O e X DATA
Per conoscere la propria forza lavoro, e aiutare i dipendenti a diventare ambasciatori del brand, le aziende raccolgono due tipi di informazioni:
- Dati operativi – Forniti da suite di Human Capital Management come SAP Success Factors, riguardano ad esempio la percentuale di promozioni, assunzioni o licenziamenti e illustrano cosa sta accadendo alle risorse.
- Dati sull’esperienza – Misurano grandezze meno obiettive come la percezione dell’ambiente lavorativo e il livello di comprensione dei task assegnate e spiegano le cause della variazione dei dati operativi.
Qualtrics e SAP: la sinergia che rivoluzionerà l’Employee Experience Management
Solo l’unione di Operational e X (Experience) DATA permette di gestire al meglio la People Experience. Con questa consapevolezza, SAP ha acquisito l’americana Qualtrics International per combinare i suoi dati operativi, riguardanti il 77% di tutte le transazioni mondiali. Per oltre un miliardo di record esperenziali che la piattaforma leader dell’XM raduna in tempo reale da tutti i canali di rilevazione dell’engagement, durante l’intero Employee Journey.
Ma Qualtrics va al di là della raccolta pervasiva degli Instant Feedback tramite social, app e interviste. Attraverso l’intelligenza predittiva, infatti, identifica automaticamente la priorità e le strategie di Experience Management più adeguate, per migliorare la vita delle persone che lavorano in azienda ed aiutarli a diventare brand ambassador.
Photo by Michael Riady
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